"Trump si vendica della moglie del giudice": le sanzioni contro la moglie di Alexandre de Moraes si ripercuotono all'estero

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"Trump si vendica della moglie del giudice": le sanzioni contro la moglie di Alexandre de Moraes si ripercuotono all'estero

"Trump si vendica della moglie del giudice": le sanzioni contro la moglie di Alexandre de Moraes si ripercuotono all'estero

La decisione degli Stati Uniti di sanzionare Viviane Barci de Moraes , moglie del ministro Alexandre de Moraes, segna un nuovo punto di tensione tra Washington e Brasilia. La misura, basata sulla Legge Magnitsky, è stata giustificata come risposta alle presunte violazioni dei diritti umani legate al processo all'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. La stampa internazionale ha ampiamente trattato il caso lunedì 22, evidenziando i rischi diplomatici e mettendo in discussione l'uso politico della legge.

La misura , annunciata dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, prevede il congelamento dei beni dell'imprenditrice negli Stati Uniti e il divieto di qualsiasi transazione commerciale con cittadini o aziende statunitensi. La giustificazione ufficiale è che Viviane era legata a un'azienda familiare che ha beneficiato delle azioni attribuite al giudice, che l'amministrazione Trump ha classificato come violazioni dei diritti umani.

La crisi è iniziata mesi prima, quando la Corte Suprema Federale (STF) ha avviato il processo all'ex presidente Jair Bolsonaro, accusato di aver cospirato per rimanere al potere dopo la sconfitta alle elezioni del 2022 contro Luiz Inácio Lula da Silva. Il processo, presieduto da Alexandre de Moraes , è culminato in una condanna storica: 27 anni di carcere per tentato colpo di Stato. La decisione ha provocato una forte reazione da parte del governo statunitense, che ha iniziato ad accusare il giudice di persecuzione politica contro Bolsonaro, alleato ideologico del presidente Donald Trump.

'Vendetta'

A luglio, Moraes era già stato preso di mira dalle sanzioni economiche degli Stati Uniti, accusandolo di "orchestrare una caccia alle streghe" contro gli oppositori. L'inclusione della moglie nel pacchetto di misure rappresenta un'espansione dell'offensiva, supportata dal Global Magnitsky Act , che prevede la punizione non solo per i diretti autori di abusi, ma anche per i familiari e le entità che ne traggono vantaggio.

Secondo il Segretario di Stato americano Marco Rubio, le sanzioni mirano a "rendere Moraes responsabile di abuso di autorità, censura e persecuzione politica". Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che il governo continuerà a "prendere di mira coloro che forniscono sostegno materiale alle violazioni attribuite al giudice".

La misura ha ricevuto un'ampia copertura internazionale, con diverse testate che ne hanno sottolineato la natura senza precedenti e controversa. Il quotidiano francese Le Monde ha riportato che "l'amministrazione statunitense sta esercitando crescenti pressioni sulle autorità giudiziarie brasiliane" e ha specificato che le sanzioni contro Viviane Barci de Moraes e un'azienda di famiglia includono il congelamento dei beni e il divieto di transazioni con cittadini statunitensi. Il quotidiano ha anche contestualizzato la decisione nel contesto di "una crisi diplomatica in corso tra i due Paesi".

L'edizione svizzera del quotidiano 20 Minutes ha adottato un tono più incisivo, affermando che "Trump si vendica della moglie del giudice" e che Viviane "perde tutte le opportunità di business negli Stati Uniti" a causa delle sentenze del marito. La versione francese dello stesso quotidiano ha sottolineato che "gli Stati Uniti si rivoltano contro la moglie del giudice brasiliano che ha condannato Bolsonaro" e che Washington accusa Moraes di "violare i diritti umani e censurare gli oppositori".

"Escalation diplomatica senza precedenti"

In Canada, il sito web TVA Nouvelles ha riportato che "le sanzioni aggravano la crisi tra i due Paesi" e che Moraes è accusato di "aver orchestrato una caccia alle streghe contro Bolsonaro". La pubblicazione ha anche sottolineato che l'inclusione della moglie nelle sanzioni rappresenta un'escalation diplomatica senza precedenti tra due democrazie consolidate.

La reazione internazionale rivela preoccupazione per l'uso politico della legge Magnitsky. Esperti legali e analisti mettono in guardia dal rischio che la legge venga utilizzata come strumento di pressione ideologica, soprattutto se applicata ai giudici e alle loro famiglie in Paesi con solide istituzioni democratiche.

In Brasile, la reazione ufficiale è ancora cauta, ma legislatori ed esperti legali si sono già espressi contro quella che considerano un'ingerenza straniera inaccettabile. L'inclusione di Viviane Barci de Moraes nelle sanzioni è vista come un tentativo di intimidire la magistratura brasiliana e potrebbe compromettere la cooperazione bilaterale in settori sensibili come la sicurezza, il commercio e i diritti umani.

Perché la moglie è stata presa di mira?

La sanzione contro Viviane Barci de Moraes si basa sul Global Magnitsky Act, uno strumento giuridico statunitense che consente di punire gli autori di violazioni dei diritti umani e le loro famiglie. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti sostiene che Viviane abbia beneficiato, direttamente o indirettamente, delle azioni del marito, in particolare attraverso un'azienda di famiglia, il Lex Institute of Legal Studies, sospettata di fungere da canale di influenza o finanziamento.

Secondo le autorità statunitensi, la misura mira a impedire qualsiasi tentativo di occultamento di beni o di trasferimento di fondi tramite parenti, una pratica considerata comune nei regimi autoritari. Il congelamento dei beni e il divieto di transazioni con entità statunitensi entrano in vigore immediatamente.

CartaCapital

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